3 Regole d’oro per uno stand fieristico efficace

Nella nostra realtà iper-connessa, dove basta avere un sito web come vetrina e curare le pagine social per far conoscere il proprio brand e i propri prodotti, in un mondo dove le distanze si accorciano e qualsiasi informazione può essere richiesta o offerta virtualmente, perché è importante, ancora oggi, partecipare alle fiere di settore? Quali sono i vantaggi?

Una volta le fiere erano l’unico modo per presentare la propria azienda ma ancora oggi è quel tipo di evento che offre un’opportunità di crescita per tutti coloro che vi presenziano, tanto che i budget stanziati per le fiere di settore vengono sempre considerati nei bilanci aziendali.

Perchè essere presenti?

I motivi per essere presenti alle fiere in qualità di azienda sono davvero molteplici. Primo fra tutti è fare networking, ovvero incontrare investitori e potenziali partner per ampliare le relazioni e il proprio business. Essere presenti fisicamente, infatti, offre la possibilità di parlare di persona con il proprio interlocutore, empatizzare con esso e capire, attraverso il linguaggio non verbale, molto più di quanto non si percepirebbe da una semplice telefonata o da una e-mail.

Ma non solo clienti, anche conoscere possibili partner o fornitori e scambiarsi opinioni è fondamentale, soprattutto se possono diventare soggetti effettivamente interessati ai propri prodotti o servizi.

Come progettare lo stand

Ma non basta la semplice partecipazione, anche lo stand deve essere progettato ad hoc per offrire ai possibili clienti e ai futuri partner la percezione che nulla sia lasciato al caso e di avere di fronte un’azienda solida, strutturata e consapevole dell’immagine e dei valori che desidera comunicare.

REGOLA NUMERO 1.
Prima di tutto bisogna capire a quanto ammonta la disponibilità economica aziendale in relazione alla fiera, realizzando un piano costi in cui viene definito il budget per l’evento, il primo passo per capire quanto è possibile investire e che margine si ha a disposizione.

REGOLA NUMERO 2.
Lo step successivo riguarda la definizione del focus su cui concentrarsi in termini di comunicazione. Il lancio di un nuovo prodotto? Un progetto innovativo? I 50 anni dalla nascita dell’azienda? Questo offrirà la base di partenza per definire l’allestimento.

REGOLA NUMERO 3.
Segue poi la progettazione vera e propria dello stand. Occorre conoscere le dimensioni effettive dello stand in modo a ottimizzare gli spazi al meglio. Più lo stand è grande, maggiori saranno i costi di allestimento, di materiali e di gestione, ma altrettanto grande sarà l’impatto in termini di immagine. Tuttavia, anche uno stand piccolo può essere efficace se curato e se capace di sfruttare ciò che offre la tecnologia, vera protagonista degli stand degli ultimi anni. Grazie all’utilizzo di schermi e supporti digitali le aziende possono infatti far conoscere la propria realtà senza necessariamente movimentare macchinari complessi, contenendo così i costi degli spazi necessari per esporre e avere contenuti animati esplicativi.

Infine, non dimenticare di progettare il percorso

Fondamentale è anche pensare al percorso che si desidera far compiere ai propri ospiti. Si tratta di un vero e proprio studio del customer journey, esattamente come avviene per un punto vendita o un sito web.

Qual è il primo elemento che cattura l’attenzione? Da dove avranno accesso allo stand? Che tipo di informazioni troveranno? Sia l’allestimento che lo staff dovranno guidare il visitatore lungo tutto il percorso, accompagnandolo in modo strategico verso il compimento di una qualche azione.

La fiera di settore risulta quindi una grande opportunità per le aziende che scelgono di creare un rapporto più stretto con i futuri clienti e possibili partner, comunicando ciò che per il brand è importante. Ecco perché è necessario rivolgersi a professionisti che valorizzino al meglio le risorse: scegli Comlab!