Le immagini subliminali, abile strategia di marketing

Siete atterrati sulla home page di Comlab e avete passato il mouse sul pulsante al centro? Se sì, vi saranno apparse delle foto colorate in rapidissima successione. Abbiamo creato questa grafica movimentata ispirandoci alle cosiddette “immagini subliminali”, cioè quelle immagini che, secondo la definizione che ne dà Focus.it, “recepiamo solo inconsciamente perché sono state sottoposte alla nostra attenzione per un tempo troppo breve (meno di un decimo di secondo) per restare.”

Immagini subliminali dal 1957

Il termine “immagini subliminali” comincia ad essere usato nel 1957 in seguito alla pubblicazione di “I persuasori occulti”, un celebre saggio di Vance Packard che spiega come la pubblicità penetri nell’inconscio condizionando pesantemente le scelte dei consumatori.
Qualche mese dopo l’uscita del libro, il pubblicitario James Vicary affermò pubblicamente di aver inserito all’interno del film “Picnic” proiettato al cinema, per un tredicesimo di secondo ogni cinque secondi, le frasi “Mangia popcorn!” e “Bevi Coca Cola!”. Secondo Vicary, tale strategia permise ai produttori di popcorn e alla Coca Cola di incrementare in modo massiccio le vendite. In un secondo momento il pubblicitario confessò di non aver inserito nessuna scritta, ma questo episodio diede il via, assieme alla pubblicazione di Packard, ad una serie di dibattiti sul potere psicologico della pubblicità.
Diversi studi scientifici smentiscono la teoria per cui le immagini subliminali possano davvero pilotare la nostra volontà, eppure questi flash visivi pare che siano stati utilizzati nei contesti più impensabili. Utilizziamo il congiuntivo poiché, nel campo del subliminale, il confine tra realtà e bufala è molto sottile e talvolta “la malizia è negli occhi di chi guarda”.

I messaggi segreti nei loghi

La comunicazione che “gioca a nascondino” piace eccome, a tal punto che alcuni notissimi brand l’hanno utilizzata persino per i loro loghi. Vi siete accorti la “Ex” di Fedex racchiude una freccia, simbolo di celerità ed efficienza? O che la freccia gialla di Amazon rappresenta un sorriso soddisfatto e, al tempo stesso, significa che da Amazon trovi qualsiasi cosa, dalla “a alla zeta”?

La seduzione dei colori

Il marketing dialoga da sempre con l’inconscio, utilizzando in modo intelligente anche i colori. Uno studio del 2006 condotto da Satyendra Singh, docente dell’università di Winnipeg, e chiamato “Impact of color in Marketing”, sostiene che circa il 90% delle decisioni di acquisto prese di impulso possono essere condizionate dai colori. Altri studi hanno dimostrato che il nostro cervello è attratto da ciò che è riconoscibile in maniera immediata, perciò il colore gioca un ruolo di primo piano nella fase di ideazione della brand identity.

Suggestioni a tutto tondo

Tornando al nostro video di apertura, quando avete passato il mouse sul pulsante al centro siete riusciti ad afferrare con lo sguardo le immagini “esplose” una dopo l’altra?
Si tratta di suggestioni visive in cui è centrale l’elemento circolare, presente anche nel logo di Comlab dove spicca una “o” aperta come il segno dell’avvio. Ed è proprio l’azione dell’avvio che fa partire la veloce carrellata di immagini che trasmettono i concetti di colore, energia, vivacità, dinamicità, tecnologia, connessioni, natura, nuove prospettive: parole chiave che guidano il lavoro di Comlab e anche d’ispirazione per gli argomenti da sviluppare nel nostro blog.

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